Trieste, Italy, March 12, 2025 — Italian version below
While official reports suggest that the number of people arriving in Europe via the Balkan Route has dropped by almost 80%, data collected by the International Rescue Committee and Diaconia Valdese in Trieste indicates a much smaller decline. Rather than curbing migration, numbers suggest that stricter migration policies and border controls are pushing people onto more dangerous routes and causing them to 'disappear' from radar. People are traveling more quickly, staying hidden, using riskier nocturnal routes, and paying higher fees to smugglers to reach Europe.
- Frontex reported a 78% decrease in people arriving via the Balkan Route compared to 2023.
- The Italian government quoted a 48% decrease at Italy’s northeast border in 2024 due to reintroduction of border controls.
- Our data shows only a 16% decline in arrivals last year, suggesting a much smaller decrease.
Despite a slight decrease in the overall number of people arriving in 2024, the humanitarian situation in Trieste remains unchanged. The IRC teams encountered almost 14,000 people arriving last year, including unaccompanied children, families, and single women, with aid and support provided solely by non-governmental organizations and volunteers.
With the reception system overwhelmed and people forced to wait to enter the immigration office for up to 30 days, many have been forced to sleep in abandoned buildings near the train station and old port, exposed to cold, hunger, and violence. IRC teams have documented serious risks threatening the most vulnerable groups, including children sleeping outside for days. The situation is further deteriorated by the removal of public restrooms and the lack of overnight emergency shelters, depriving people of even the most fundamental essentials.
Alessandro Papes, IRC Area Manager in Trieste, says:
"Despite the prevailing narrative that Italy has successfully blocked people from entering Europe, IRC evidence and our daily experiences with individuals crossing the Balkan Route reveal a starkly different reality—one defined by escalating risks and the desperate measures people take in search of safety and a better life.
“Once they have reached Trieste, every night, dozens of people are left without shelter, struggling to survive in freezing temperatures. We meet unaccompanied children daily—many are sick, exhausted, and at serious risk. Some have injuries from their long and dangerous journeys, others are so malnourished they can barely stand. Yet, instead of being protected, they are left to sleep on the streets, without access to the most basic necessities.
"The failure to provide timely asylum access and safe havens is forcing people into harm’s way. Italy must uphold the legal right to seek asylum on its territory, and expand safe routes so people are not forced to risk their lives in search of protection in the first place. Once in Italy, people should not be left in limbo for weeks, forced to rely entirely on local charities for food, shelter, and safety. Without urgent action from the authorities and sustained funding, the suffering will only worsen, leaving thousands abandoned in desperate conditions – but also feed into urban decline, higher social tensions, and a perceived sense of insecurity.”
Notes to editors:
From January to December 2024, 13,460 newly arrived people were met and supported by IRC Italy and Diaconia Valdese teams, an average of 37 per day. While the total number remained stable, vulnerable groups increased:
- Unaccompanied children were 16% (2,192), mostly from Afghanistan.
- Families made up 17% of the encounters, a 52% increase from 2023.
- Single women were 4%, a 250% rise from 2023.
- Most people are arriving from Afghanistan, Syria, Turkey, Pakistan, and Bangladesh.
A full IRC report on the escalating humanitarian emergency in Trieste, including detailed data, is available here.
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Migranti invisibili: I dati rivelano che le politiche migratorie più restrittive hanno spinto le persone in fuga lungo la Rotta Balcanica verso tragitti più pericolosi.
Sebbene i rapporti ufficiali suggeriscano un calo di quasi l’80% degli arrivi in Europa attraverso la Rotta Balcanica, i dati raccolti dall’International Rescue Committee (IRC) e da Diaconia Valdese (DV) a Trieste indicano una diminuzione molto più contenuta. Anziché ridurre i flussi migratori, le politiche più restrittive e i controlli alle frontiere sembrano spingere le persone su rotte più pericolose, portandole a "scomparire" dai radar. I migranti sono costretti a muoversi più velocemente, a nascondersi, a percorrere tragitti notturni più rischiosi e a pagare somme sempre più elevate ai trafficanti per raggiungere l’Europa.
- Secondo Frontex, nel 2024 gli arrivi dalla Rotta Balcanica sono diminuiti del 78% rispetto al 2023.
- Il governo italiano ha dichiarato una riduzione del 48% degli arrivi al confine italo-sloveno nel 2024, attribuendola alla reintroduzione dei controlli di frontiera.
- Tuttavia, i dati raccolti da IRC e DV mostrano un calo di appena il 16%, e quindi una riduzione ben inferiore rispetto a quella riportata dalle fonti ufficiali.
Nonostante questa lieve diminuzione, nel 2024 la situazione umanitaria a Trieste rimane invariata. Lo scorso anno, le quasi 14.000 persone arrivate a Trieste, tra cui minori non accompagnati, famiglie e donne sole, sono state aiutate e supportate esclusivamente da organizzazioni non governative e volontari.
Con un sistema di accoglienza in sovraccarico e tempi di attesa fino a 30 giorni per accedere all’ufficio immigrazione, molte persone sono state costrette a dormire in edifici abbandonati nei pressi della stazione ferroviaria e del vecchio porto, esposte a freddo, fame e violenza. I team di IRC hanno documentato gravi rischi per i gruppi più vulnerabili, tra cui i minori stranieri non accompagnati che hanno dormito all’aperto per giorni. La situazione è stata ulteriormente aggravata dalla rimozione di servizi essenziali come i bagni pubblici e i rifugi di emergenza notturni.
Alessandro Papes, Area Manager IRC a Trieste, dichiara:
"Nonostante la narrazione prevalente secondo cui l’Italia avrebbe bloccato l’ingresso delle persone in arrivo in Europa dalla Rotta Balcanica, i dati di IRC e la nostra esperienza quotidiana rivelano una realtà completamente diversa: un aumento dei rischi e di misure disperate adottate dalle persone per cercare sicurezza e un futuro migliore."
"Ogni notte, a Trieste, decine di persone restano senza riparo, lottando per sopravvivere a temperature gelide. Incontriamo quotidianamente minori non accompagnati—molti sono malati, esausti e a rischio di diventare vittime di violenza. Alcuni presentano ferite dovute a viaggi lunghi e pericolosi, altri sono così malnutriti da non riuscire a reggersi in piedi. Eppure, invece di essere protetti, vengono lasciati a dormire per strada, senza accesso ai beni di prima necessità."
"La mancanza di accesso tempestivo all’asilo e a strutture sicure costringe le persone ad esporsi a pericoli enormi. L'Italia deve garantire il diritto legale di richiedere asilo sul proprio territorio e ampliare le vie di ingresso sicure, affinché nessuno sia costretto a rischiare la vita per cercare protezione. Una volta arrivati in Italia, le persone non dovrebbero essere lasciate nel limbo per settimane, dipendendo esclusivamente dalle associazioni locali per cibo, riparo e sicurezza. Senza un’azione urgente da parte delle autorità e finanziamenti adeguati, le sofferenza di queste persone continuerà a peggiorare, lasciando migliaia di loro in condizioni disperate. Inoltre, questa situazione avrà anche conseguenze più ampie: degrado urbano, maggiori tensioni sociali ed un crescente senso di insicurezza percepita."
Note per i redattori:
Tra gennaio e dicembre 2024, i team di IRC Italia e Diaconia Valdese hanno incontrato e supportato 13.460 persone appena arrivate, con una media di 37 persone al giorno. Sebbene il numero totale sia rimasto stabile, i gruppi più vulnerabili sono aumentati:
- Minori non accompagnati: 16% degli arrivi (2.192), prevalentemente dall’Afghanistan.
- Famiglie: 17% degli incontri, con un aumento del 52% rispetto al 2023.
- Donne sole: 4%, un aumento del 250% rispetto al 2023.
- Le persone provengono principalmente da Afghanistan, Siria, Turchia, Pakistan e Bangladesh.
Un rapporto completo di IRC sull’emergenza umanitaria in corso a Trieste, con dati dettagliati, è disponibile qui.