The International Rescue Committee (IRC) welcomes the news of the temporary suspension of operations at the Italian centres in Albania. Recent reports indicate that the Italian workers are being sent back home, while the centres should indefinitely stop operating by the weekend.
These developments follow the decision of the Rome court, appealed by the Italian government, which questioned the legal basis for establishing a list of “safe countries,” and effectively detaining asylum seekers in Albania.
Susanna Zanfrini, IRC Italy Country Director, says:
“The suspension of operations at the Italian Centres in Albania is a step in the right direction. The IRC has reiterated that these centres should not have existed in the first place, and warned that the agreement is not only cruel but also costly and counterproductive. This week's developments prove that.”
“As the date for the discussion on the legal appeals filed by the Italian government approaches on 4 December, we hope that the Italian Supreme Court will uphold the rights of people in this move, and affirm the decision that no country outside the EU can be declared safe unless its entire territory is deemed safe. We trust that such a ruling will effectively prevent the detention of people seeking asylum in Albania.”
[Italian version below]
Sospensione temporanea dei centri italiani in Albania: per IRC è "un passo nella giusta direzione"
L'International Rescue Committee (IRC) accoglie con favore la notizia della sospensione temporanea delle operazioni nei centri italiani per richiedenti asilo in Albania. Secondo recenti notizie, gli operatori italiani sono stati rimandati a casa, mentre le operazioni nei centri dovrebbero cessare a tempo indeterminato entro il fine settimana.
Questi sviluppi fanno seguito alla decisione del tribunale di Roma, appellata dal governo italiano, che ha messo in discussione la base legale per la creazione di una lista di "Paesi sicuri" e l'effettiva detenzione dei richiedenti asilo in Albania.
Susanna Zanfrini, Direttrice di IRC Italia, ha dichiarato:
"La sospensione delle operazioni nei centri italiani in Albania è un passo nella giusta direzione. IRC ha più volte affermato che questi centri non dovrebbero esistere e ha sottolineato che l'accordo tra Italia e Albania non è solo crudele, ma anche costoso e controproducente. Gli sviluppi di questa settimana lo dimostrano".
"Con l'avvicinarsi della data dell’udienza per la trattazione dei ricorsi presentati dal governo italiano, prevista per il 4 dicembre, ci auguriamo che la Corte di Cassazione sostenga i diritti delle persone e affermi che nessun Paese al di fuori dell'UE può essere dichiarato sicuro se non è effettivamente sicuro in tutto il suo territorio. Confidiamo che la pronuncia della Cassazione impedisca efficacemente la detenzione delle persone richiedenti asilo in Albania".